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Quanto dovrebbe guadagnare un articolista?
La domanda che mi sono spesso posto prima di accettare o rifiutare un’offerta di lavoro ha risposte molto diverse tra loro. Quanto guadagna un articolista? Anzi, quanto dovrebbe guadagnare un articolista? Secondo la maggior parte delle fonti consultate, il compenso di un articolista varia in base a diversi fattori, tra cui l’esperienza, il tipo di contenuto richiesto, la specializzazione e il mercato di riferimento.
Nel mondo ideale, un articolista principiante guadagna tra i 5 e i 20 euro per articoli di 500-600 parole, mentre articolisti più esperi e specializzati guadagnano tra i 30 e i 100 euro, soprattutto se l’articolo loro richiesto è di natura più complessa.
Se all’articolista sono richieste anche competenze SEO, e quindi l’annuncio di lavoro è relativo alla ricerca di un SEO Copywriter, allora i guadagni possono superare anche i 100 euro ad articolo.
Le cifre sopraccitate si adattano in genere al mercato internazionale: le aziende che non temono di pagare i loro lavoratori sborsano più o meno tali cifre.
In Italia si tratta invece di cifre irreali. Gli articolisti sono trattati tutti come principianti, per il semplice motivo che molti sono convinti che per essere un articolista è sufficiente scrivere.
Questo è in parte vero. Su Google, spesso su News e Discover ma anche in organico, troviamo articoli scritti da cani, sgrammaticati, senza alcuna logica, con refusi e senza struttura. Sono articoli che generalmente fanno tante visite nel giro di 1-2 giorni, poi spariscono nell’oblio. In quel paio di giorni, il sito che ha pubblicato quell’articolo guadagna bene. In un paio di mesi, quel sito stesso sparisce dalla circolazione e con sé l’articolo che aveva fatto tante visite.
Gli articolisti e i SEO Copywriter veri, invece, con il loro lavoro danno qualità al sito stesso. Più un articolo sarà pagato poco, più quell’articolo sarà approssimativo. Il concetto è chiaro e semplice: se mi paghi poco un articolo, se mi tratti da principiante, io potrò dedicarti poco tempo. Posso scriverti un buon articolo, senza però perdere tempo a fare a boxe con la piattaforma in cui devo inserirlo, slalomando tra versioni di WordPress indecenti e non aggiornate, senza cercare la foto gratuita più adatta, senza dovermi barcamenare tra centinaia o migliaia di articoli per cercare il link interno giusto.
Se invece mi paghi l’articolo professionale che mi richiedi 100 o 150 euro, io potrò fornirti un articolo che conferirà maggiore qualità a quel sito e lo sai perché? Perché sono tranquillo. Perché con 150 euro mi sono pagato la giornata e posso dedicare tutto il tempo che serve a quel pezzo, in modo tale che dia valore aggiunto al sito, ma che sia un valore aggiunto anche per chi legge e anche per il sottoscritto.
Ovviamente, questo discorso non si può applicare ai newser. Chi scrive 4 pezzi al giorno diventerebbe milionario con queste tariffe. Ma il datore di lavoro dovrebbe sempre considerare che l’articolista, nella maggior parte dei casi, lavora con partita IVA. E che i 20 euro sono lordi: bisogna sottrarre l’IRPEF, l’INPS, acconti e saldi vari.
Per tutti questi motivi, il mio appello è: quando fate un’offerta gli articolisti, soprattutto se avete bisogno di articoli evergreen o guide ragionate su temi a loro modo complessi, pensate bene a tutto questo. Pensate se il vostro sito vale il reclutamento di un articolista. Altrimenti c’è sempre l’AI: farà sicuramente meglio di un articolista pagato 5 € l’ora.
Daniele Sforza
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